Stiramento o elongazione

Dopo aver trattato nel dettaglio nell’articolo precedente la contrattura, oggi vado a spiegare lo “step successivo” delle lesioni ricorrenti l’ambito sportivo e cioè lo stiramento o elongazione. Ahimè chi pratica sport almeno una volta nella vita ci ha fatto i conti!

Cominciamo con il dire, anzi lo scrivere, che si tratta di una forma di lesione muscolare di media entità e sicuramente più importante rispetto alla classica contrattura.

In una scala di gravità si colloca tra la semplice contrattura (aumento involontario e permanente del tono muscolare, ricordate?) e lo strappo (rottura delle fibre muscolari).

Come per la contrattura, lo stiramento è piuttosto frequente in ambito sportivo, soprattutto in quegli sport, dove il gesto atletico risulta essere continuativo e ripetuto per lungo tempo (running), oppure dove si richiede la massima espressività contrattile durante l’attività (calcio, bicicletta, atletica).

È causato dall’eccessivo allungamento delle fibre muscolari e non sono presenti lacerazioni macroscopiche alle fibre, ma può provocare la comparsa di ematoma per la rottura dei vasi capillari.

Lo stiramento si manifesta con un episodio di dolore acuto (ben localizzato) con ipertono muscolare, durante l’attività sportiva.

Tuttavia in molti casi il dolore è sopportabile e normalmente non impedisce il proseguimento dell’attività. Continuando la pratica sportiva però aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione (strappo muscolare).

A seconda del numero di fibre muscolari coinvolte e dall’entità dell’elongazione, si andrà a parlare, in ordine crescente di gravità, di stiramento di , o 3º grado.

Nella maggior parte dei casi gli arti inferiori sono quelli più colpiti, ma può colpire anche braccia e tronco.

Come per la contrattura, lo stiramento può aver vita facile in determinate condizioni:

  • non c’è stata una fase di riscaldamento prima dell’attività fisica;
  • esistenza di fastidi e piccoli traumi alle articolazioni;
  • poca idratazione;
  • insufficiente preparazione fisica;
  • recupero insufficiente dalla precedente attività;
  • scarpe a abbigliamento inadeguato per lo sport e la stagione.

Che trattamento eseguire in autonomia subito dopo lo stiramento muscolare???

Come primissima cosa, sospendere l’attività fisica!!! Scontato? Non per tutti, proprio perché in certi casi lo stiramento risulta di primo grado, quindi non compromette in maniera totale il movimento.

Subito dopo mettere in pratica il protocollo di intervento R.I.C.E., che sta per:

  • R. (rest): immobilizzazione. Non muovere il muscolo appena si verifica l’elongazione.
  • I. (ice): ghiaccio. Utilizzare il ghiaccio per limitare l’afflusso di sangue e quindi ridurre così la portata dell’edema e dell’infiammazione.
  • C. (compression): compressione. Comprimere il muscolo interessato con una fascia in modo da ridurre il gonfiore.
  • E. (elevation): sollevazione. In modo di facilitare il ritorno venoso e minimizzare l’afflusso di sangue nel muscolo.

Esistono diversi rimedi naturali che possono aiutare ad alleviare il fastidio di uno stiramento muscolare. Generalmente vengono consigliati crema a base di arnica montana per il suo potere antinfiammatorio e unguenti alla lavanda che leniscono la parte lesa.

È consigliabile comunque sottoporsi ad un accertamento medico se si presume che la gravità dello stiramento sia importante.

Nella fase acuta, che può durare circa 36/48 ore, evitare di massaggiare e trattare la zona, solo successivamente la Massoterapia aiuta la ripresa muscolare e la proprietà contrattile.

Per quanto tempo devo rimanere a riposo??? È indispensabile una sospensione completa da qualsiasi attività motoria per 3 o 4 settimane…il vostro best time dovrà aspettare!!

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