Altro trauma che si verifica in buona percentuale tra gli sportivi, runners e atleti di vari sport (soprattutto sport di contatto e caratterizzati da esplosività muscolare) è la distorsione.
Per distorsione si intende l’insieme delle lesioni capsulo-legamentose prodotte da una sollecitazione che tende a modificare i reciproci rapporti dei capi articolari; semplificando possiamo dire che la distorsione è un danno a un’articolazione provocata da un trauma con allungamento o rottura dei legamenti.
Le cause del trauma sono, perlopiù, dovute a movimenti bruschi di torsione e rotazione, solitamente durante una pratica sportiva o lavorativa. Caviglia, ginocchio e spalla sono, in ordine decrescente, le articolazioni più frequentemente colpite da distorsione, anche se tutte le articolazioni del corpo possono essere interessate.
Tre sono i gradi in cui viene classificata la distorsione:
- 1° grado: quando non si ravvisa la rottura dei legamenti, ma solo lo stiramento.
- 2° grado: quando i legamenti della capsula articolare si rompono completamente o parzialmente, ma l’articolazione è ancora stabile,
- 3° grado: riguarda le lacerazioni capsulo-legamentose più gravi, che causano l’instabilità dell’articolazione per eccessivo allontanamento e dislocazione dei capi articolari (in particolare nel ginocchio) e di solito richiedono un trattamento chirurgico.
Analizziamo le due distorsioni più frequenti nel running: caviglia e ginocchio.
La distorsione della caviglia o meglio al collo del piede, interessa l’articolazione tibio-tarsica.
Il meccanismo traumatico consiste nel 90% dei casi in una forzata sollecitazione in varismo e supinazione (inversione) del piede con danno a carico del compartimento esterno; meno frequentemente consiste in una forzata sollecitazione in valgismo e pronazione (eversione) del piede con danno a carico del compartimento interno.
Le lesioni vanno dalla semplice distrazione alla rottura più o meno estesa dell’apparato capsulo-legamentoso interno o esterno.
Sintomatologia:
- Tumefazione precoce della regione interessata;
- Ecchimosi tardiva;
- Dolore alla pressione locale;
- Accentuazione del dolore alle manovre di sollecitazione di supinazione o pronazione del piede;
- Impotenza funzionale.
Trattamento, varia a seconda della gravità:
- Distorsioni Lievi: bendaggio elastico adesivo per 15 gg;
- Distorsioni Gravi: immobilizzazione per 25 gg con tutore rigido.
La distorsione del ginocchio, come per la caviglia, si presenta dopo forti sollecitazioni dell’arto inferiore sia in valgismo (verso l’interno) che in varismo (verso l’esterno) con, in entrambi i casi, rotazione della tibia. Si possono classificare 3 gradi di distorsione del ginocchio, dove il 1º grado risulta essere la distorsione più semplice.
Sintomatologia:
- Dolore spontaneo, diffuso ed intenso alla pressione sul compartimento mediale e/o laterale;
- Impotenza funzionale più o meno accentuata;
- Tumefazione del ginocchio e presenza di ballottamento rotuleo per il versamento ematico;
- Atteggiamento in lieve flessione del ginocchio con impossibilità all’estensione completa;
- Nei casi gravi riferita sensazione del “ginocchio andato fuori posto”;
- Instabilità articolare.
Trattamento, varia a seconda della gravità e della posizione:
- Distorsioni Lievi: bendaggio elastico per 20 gg.
- Distorsioni Gravi: artrocentesi (aspirazione con ago del liquido) e ginocchiera gessata per almeno 30 gg.
- Lesioni Centrali: in particolare in quelle del legamento crociato anteriore il trattamento è chirurgico, specialmente se associati a lesioni meniscali.
In entrambi i casi di distorsione appena avvenuta, si necessità di un primo trattamento secondo il protocollo già visto in altri articoli R.I.C.E. (ghiaccio, compressione, elevazione e risposo).
Solo dopo completa guarigione articolare per velocizzare la ripresa del muscolo ipotrofico, si può ricorrere alla Massoterapia.